Così come un genitore non lascerebbe mai guidare un figlio senza patente o non gli permetterebbe di girare la sera in certe zone della città, così non si può lasciare un bambino o un adolescente davanti ad un dispositivo con accesso ad Internet per ore senza spiegargli funzionamento, potenzialità e rischi e senza un adeguato controllo.
La velocità di diffusione delle nuove tecnologie tra i giovani è stata di gran lunga superiore alla capacità degli adulti di aggiornarsi e acquisire adeguate competenze per poter guidare i figli in questo uso e anche gli adulti con competenze informatiche spesso vengono spiazzati dalla velocità con cui le nuove tecnologie entrano nella vita dei figli e la cambiano.
I genitori che percepiscono i figli più competenti di loro stessi nell’uso dei nuovi strumenti digitali devono, tuttavia, tenere conto dell’immaturità emotiva e psicologica che non permette ai giovani di riconoscere e proteggersi adeguatamente dai rischi della rete e del loro istinto naturale a esplorare volutamente, e incuranti dei rischi, territori proibiti, navigando in siti off limits, scambiandosi immagini e informazioni sui cellulari, pubblicando foto e contenuti che ignorano totalmente come possono essere utilizzate e da chi.
I genitori, quindi, devono loro per primi “educarsi” ad un uso corretto e sicuro di tali strumenti, acquisire le conoscenze necessarie su potenzialità e rischi e sulle modalità di garantirne un uso in sicurezza, ad esempio frequentando corsi dedicati all’argomento, consultando le numerose guide on line o anche, perché no, facendosi insegnare direttamente dai propri figli, è un modo per passare del tempo insieme e non lasciarli soli con la tecnologia.
È indispensabile, poi, stabilire regole e limiti ben precisi riguardo a orari, luoghi di possibile utilizzo e modalità di accesso sia in casa che fuori casa di questi strumenti, fare in modo che i minori li possano utilizzare in momenti e in luoghi in cui diventi possibile una supervisione da parte dell’adulto. Anche il cellulare deve essere “un affare di famiglia”, nel senso che attraverso un patto educativo condiviso si deve stabilire fin dall’inizio con i propri figli che il loro entrare in possesso di un cellulare implica che i genitori possano averne libero accesso e possibilità di controllarne contenuti e contatti. Non è un’intrusione, è una responsabilità educativa!
Occorre poi rendere consapevoli i minori, attraverso il dialogo e il confronto, dei rischi connessi ad un uso improprio di internet e delle implicazioni anche legali di scaricare e divulgare materiale in Rete e delle necessarie misure auto-protettive da usare in caso di necessità.
Solo attraverso un’adeguata formazione propria e del minore sull’uso consapevole e sicuro di questi strumenti, si può passare da una situazione in cui la presenza costante dell’adulto regola, controlla, eventualmente interviene e limita al concedere gradualmente ai ragazzi una gestione più autonoma e sganciata dal controllo dell’adulto.
Web e social network sono davvero un fantastico spazio da esplorare: a noi il compito di scoprirli e capirli, senza paura, ma con consapevolezza.
Dott.ssa Lorena Boscaro
Psicologa, Psicoterapeuta
Studio FisicALmente, Alessandria
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