
ALESSANDRIA - Il
West Nile Virus non è ormai una novità in Italia: diffuso per via della
zanzara comune (del tipo Culex), rimane
asintomatico nella maggior parte delle persone.
L'Incubazione e i sintomi: come riportato dal sito d'informazione
Epicentro ISS, il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta
varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.
La
maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo.
Fra i casi sintomatici, circa il
20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.
I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti.
Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Ora,
a seguito del riscontro di positività del West Nile Virus (WNV) in un
pool di zanzare delle province di Alessandria e Cuneo, segnalato
dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle D'Aosta, la
Struttura di Coordinamento regionale per le attività trasfusionali della Regione Piemonte ha disposto
l'introduzione del test NAT per WNV sulle donazioni di sangue ed emocomponenti raccolti in provincia.
Il test
si rende necessario per consentire a chi vive in provincia di proseguire con la donazione di sangue anche
nel periodo estivo, così da garantire l'autosufficienza per gli ospedali del territorio: l'alternativa sarebbe infatti
"la sospensione della donazione per 28 giorni dopo aver lasciato, dopo aver soggiornato almeno una notte nell'area a rischio per l'infezione del virus della del Nilo", vale a dire, nei fatti, l'impossibilità per chi vive in provincia di donare il sangue nel periodo estivo, a meno appunto che non venga eseguito il test NAT.
Il provvedimento è stato trasmesso ai centri che raccolgono sangue in provincia,
così da poter garantire l'esecuzione del test e consentire ai donatori di proseguire la loro fondamentale, e meritoria, attività.