
LAVORO – La Eni Versalis spa, operante nel settore chimico, è pronta a portare avanti il settore biotecnologico della
Mossi & Ghisolfi, storica azienda chimica del tortonese, in concordato preventivo. L'altro giorno, davanti al tribunale, è stata aperta
l'unica busta con una offerta pervenuta, quella della Versalis, per un valore di
80 milioni di euro. Il “pacchetto” riguarda le aziende che si occupano di innovazione e ricerca nel settore della chimica e degli idrocarburi, Biochemtex, Beta Renewable, Ibp e Ibp Energia, con sedi a Rivalta e stabilimenti a Crescentino.
La manovra consentirebbe di “salvare” 134 posti di lavoro, ma – a detta dei sindacati – lascia fuori 20 addetti che lavorano nel ramo finanziario dell'azienda. “C'è l'auspicio che possano rientrare anche loro in questa partita”, dice
Roberto Marengo della Cisl.
La crisi della Mossi & Ghisolfi è dovuta sostanzialmente a difficoltà finanziarie, derivanti da investimenti negli Stati Uniti che si sono rivelati poi superiori a quelli preventivati inizialmente.
I sindacati hanno accolto con ottimismo la notizia dell'offerta di Eni Versalis. “Ora si apre però una fase 'tecnica' per il perfezionamento della gara – dice ancora Marengo – C'è l'auspicio che i
tempi siano stretti, poiché ad ottobre sono in scadenza gli ammortizzatori sociali. Il rischio è che la nuova gestione non subentri in tempo utile e che i lavoratori si trovino in una fase di interregno, senza salario”.
Le parole del sindacalista fanno presumere che ci sarà il via libera, previsto per legge, da parte dei rappresentanti dei lavoratori. Poi la firma davanti ai notai per il perfezionamento dell'acquisizione. L'obiettivo è quello di riportare la società in utile in cinque anni.